Ad un anno dall’inizio della pandemia, gli studi dentistici si confermano luoghi di cura sicuri nonostante i ritardi nella campagna di vaccinazione; dalla scienza, inoltre, nuove conferme dell’importanza della salute orale per la prevenzione delle forme più gravi di COVID-19.

Da qualche settimana è iniziata la campagna di vaccinazione anti Sars-COV-2 che in questa prima fase dovrebbe riguardare esclusivamente il personale sanitario e sociosanitario più esposto al rischio di contagio e le fasce più deboli della popolazione, come anziani e persone ricoverate nelle strutture di assistenza. Anche noi Medici Odontoiatri Liberi Professionisti operanti a Bologna e Provincia rientriamo nella Fascia 1 di rischio e ci siamo immediatamente attivati sollecitando formalmente le istituzioni preposte, tant’è che la campagna vaccinale per la categoria è finalmente partita nella prima settimana di febbraio.

Nel frattempo, ci preme rassicurare tutti i nostri pazienti che l’ambiente dello studio dentistico è e rimane un luogo di cura sicuro. Una ricerca recentemente pubblicata dalla rivista dell’American Dental Association ha infatti stimato che il grado d’infezione dei dentisti dall’inizio della pandemia ad oggi sia inferiore all’1%; questo è stato reso possibile grazie all’adozione di rigidi protocolli sanitari anti-COVID, come quello promosso da ANDI. La scrupolosa attenzione dimostrata dagli staff dei nostri studi nell’applicazione di tali protocolli unita all’utilizzo di tutti i dispositivi di sicurezza personale a disposizione ha fatto sì che a tutt’oggi nessun focolaio sia stato segnalato all’interno di uno Studio Odontoiatrico dei nostri associati.

Le cure odontoiatriche – non solo quelle urgenti ed essenziali, ma anche quelle preventive e conservative – devono essere considerate cure sanitarie essenziali e sarebbe un grave errore rinunciarvi per timore del contagio. Già da tempo è scientificamente provato che l’infiammazione estesa delle gengive può essere la spia di malattie sistemiche come il diabete, l’artrite reumatoide, le malattie cardiovascolari e l’ipertensione e pertanto va sempre tenuta sotto controllo. Esistono inoltre numerosi studi scientifici che dimostrano la correlazione tra parodontite e malattie respiratorie come asma, polmonite e broncopneumopatia cronica ostruttiva. Per quanto riguarda il COVID-19, sebbene non esistano evidenze che curare la salute orale prevenga dal contagio, una ricerca appena pubblicata ha tuttavia dimostrato come la parodontite aumenti sensibilmente la possibilità di sviluppare forme più gravi d’infezione.

Invitiamo quindi la cittadinanza a rivolgersi con fiducia al proprio dentista e a non trascurare per alcun motivo l’igiene orale, al fine di preservare la salute di tutto l’organismo.

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